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Patria

BIBLIOTECA > Gruppo di lettura > 2019
Patria

di Fernando Aramburu


Data: 16 settembre 2019

Presenti: Caterina, Serenella, Fabrizio, Anna Rita, Enzo, Marina

Titolo libro: Patria

Autore: Fernando Aramburu

Commenti:

A Caterina il libro è piaciuto moltissimo. Nonostante la mole, l’ha letto subito. E’ rimasta colpita dalla capacità dell’Autore di caratterizzare i personaggi in modo duplice, mettendoli in antitesi l’uno con l’altro, soprattutto le donne. L’ultima parte è molto bella. Il personaggio meno attraente è il responsabile della morte di Txato, mentre Txato stesso è ben raffigurato.

Serenella dice che il romanzo è interessante, ben scritto. Le due famiglie e la loro storia risultano coinvolgenti. Anche se ponderoso il libro si legge agevolmente. Alexandra e Nerea sono i personaggi che l’hanno più colpita sono Miren e Arantxa.

Anche Fabrizio considera straordinari i personaggi di Miren e di Arantxa. Nota che l’Eta fallisce perché manca il supporto della popolazione, come per le Brigate Rosse in Italia. Il romanzo? Bello, bello, bello!

Anna Rita condivide il giudizio di Fabrizio. Osserva come le guerre inaspriscano gli animi, tanto che la gente non voleva che Bittori tornasse a visitare la tomba del marito. Anche il parroco. Cattiva coscienza, o anche paura?

Enzo dice di aver letto il romanzo un po’ a rilento (nel frattempo leggeva Il viaggio sentimentale di Sterne). Patria è un romanzo di grande respiro, ampio e dettagliato. Appassionante. Le vicende del romanzo nascono dall’aspirazione dei Baschi ad avere una propria patria, ideale a cui sacrificano i pur forti affetti familiari, conservando gelosamente le tradizioni e soprattutto la propria lingua. Potrebbe accostarsi questa aspirazione, alla storia del popolo ebraico, che però riesce infine, dopo la secolare diaspora, ad ottenere un vero stato nella sua terra d’origine. Per i Baschi sembra un sogno irrealizzabile anche se al termine del romanzo si intravvede un piccolo spiraglio di speranza nell’abbraccio finale tra Bittori e Miren, le due vere, grandi protagoniste della storia. Di grande rilievo l’uso della lingua basca, che l’Autore profonde con una quantità di parole, frasi, modi di dire, per cui rimanda al glossario in appendice. La lingua basca è del tutto priva di legami con i linguaggi franco iberici e con quelli europei e del vicino Oriente.

Caterina non trova molto calzante il paragone con gli Ebrei, che sono davvero un popolo, a differenza dei Baschi. Per Anna Rita, la morale del romanzo è che tutto, relazioni, affetti ecc., viene cancellato da questo sogno della Patria.
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